Il marketing delle microimprese è cambiato.
In Italia, rispetto ad altri paesi europei o agli USA, ha scontato qualche deficit o ritardo dovuti ad una condizione generale del mercato ancorata a categorie vetuste.
Ma il cambiamento ora è avvenuto.
Fare marketing vuol dire creare delle differenze.
Lavorando su prodotti e servizi di eccellenza, certo, ma senza economie di scale.
C’è il Prezzo, oggetto di vivaci discussioni.
C’è la location, la Posizione.
C’è il settore Promotion, ossia la Comunicazione.
Che è in larga misura digitale, ai nostri tempi.
Il Digitale che ha invaso ogni angolo recondito delle nostre vite e che è divenuto un elemento imprescindibile della pubblicità.
Il Digitale che, basandosi sul concetto di conversazione, connette persone in un modo orizzontale e verticale in un modo mai sperimentato prima.
Il marketing dei tempi correnti mixa sapientemente istanze online e offline.
Permane un canale offline, che si basa principalmente su riviste di settore e cartellonistica/volantinaggio/presidio della zona. Ma che trae nuova linfa dal web e dalle sue propaggini.
Soprattutto, il marketing immobiliare del 2020 guarda all’utente. Come mai prima. L’utente è al centro, con i suoi desideri, le sue richieste, i suoi dubbi e i suoi sogni.
Il digitale è in grado di azzerare le distanze tra Brand e utenti: è questa una innovazione fondamentale. Democrazia digitale, liberismo cibernetico!